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Oliveto visto dai ragazzi

Il nostro è un paese certamente ricco di risorse, che però difficilmente possono essere sfruttate, dal momento che esistono lacune e problemi dovuti soprattutto al basso numero di abitanti, e al fatto che si tratta di un paese piccolo e prevalentemente agricolo. Che fare, dunque, perché una comunità come la nostra non debba morire? Tempo fa lo abbiamo chiesto ai ragazzi della scuola media, i quali, nei loro elaborati, hanno dato delle soluzioni ai problemi che minacciano la vita di Oliveto. Francesca scrive della ricchezza di tradizioni e di passato di cui Oliveto può andare fiero, ma aggiunge anche: “Non sono le tradizioni e la vita semplice di ogni giorno, che conserveranno intatto il nostro paese. I problemi sono tanti.” “Prima le famiglie erano formate da 8 o 9 persone, - scrive Mimma - mentre ora il nostro paese è abitato solo da 500 persone. Moltissimi abitanti sono andati all’estero per avere un buon lavoro.” Anche per Maria Annunziata è così: “E’ chiaro e giusto che molti vorrebbero rimanere, ma sono costretti ad andare al nord, perché ad Oliveto non c’è chi li trattiene, cioè il lavoro.” E il grave problema del lavoro che emerge primo fra tutti, e che purtroppo porta con sé una triste conseguenza: il calo della popolazione. A questo proposito Generoso aggiunge: “Ma se si immagina quanti bambini ci sarebbero ad Oliveto, se a quest’ora non ci fosse il problema del lavoro, non ci sarebbe stato nemmeno il problema di voler chiudere le scuole perché il numero dei bambini è troppo basso.” “Per il lavoro che non c’è, ci sono soluzioni, secondo me, - dice Francesca - Occorre innanzitutto costruire strutture come ospedali, supermercati, banche, alberghi per ospitare i tanti turisti che vorrebbero soggiornare qui. La conseguenza di questo sarebbe lo sviluppo del turismo, e quindi lavoro per alcuni. Inoltre bisogna procurare il lavoro alle giovani coppie che si sposano, così da farle fermare qui.” Sono queste le soluzioni che hanno dato anche Mimma, Generoso e Maria Annunziata, e che potrebbero salvare “questo paese così bello e pulito, circondato dalle montagne e da una splendida vegetazione”, come scrive Maria Annunziata, che conclude dicendo: “Io penso che con la collaborazione, l’organizzazione e la buona volontà di tutti, alcuni problemi si potrebbero risolvere”. Mancanza di lavoro e di strutture, emigrazione, bassa percentuale di nascite: sono questi, dunque, i mali di Oliveto, e questi ragazzi li hanno sentiti come propri, evidenziandoli e cercando i possibili rimedi per eliminarli. Dai loro scritti si percepisce la loro intenzione di rimanere per sempre qui, nel loro paese, con le loro famiglie, i loro amici, le loro abitudini. E chissà che un giorno non sarà proprio la loro generazione, così ricca di buoni propositi, ad unire le forze e ad impegnarsi per realizzarli, e per dare ad Oliveto un futuro stabile e sicuro. Noi ce lo auguriamo!

"IL PONTE" - Assoc. Culturale "Raffaello Delle Nocche"

Autore: Anna Uriccbio

 

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